L'incipit è fondamentale.
Nel caso di un romanzo, si tratta dell'ingresso in una storia che, di fatto, è già iniziata altrove. Infatti entriamo, a volte in punta di piedi, alte volte letteralmente catapultati, nelle vite dei protagonisti che impararemo a conoscere.
Chi scrive conosce bene l'ìimportanza strategica dell'incipit.
Nelle prime venti, trenta righe a volte ci si gioca addirittura un lettore. Chi di noi, in libreria, non ha comprato un libro perché è stato folgorato dall'inizio, dalle prime frasi?
Certo, l'incipit rispettare poi il resto del testo. Non può tradire le aspettative del lettore. Ciò che annusiamo nelle prime righe va poi mantenuto per tutto il romanzo.
Chi lavora in editoria è abituato a studiare gli incipit, a valutarne la forza, l'impatto.
Ma anche la semplice, buona abitudine di lettori può affinare la nostra sensibilità.
Per iniziare a entrare nel mondo degli incipit, possiamo domandarci se abbiamo mai fatto caso alle diverse tipopolgie che possiamo incontrare.
Ci sono incipit descrittivi, altri che invece iniziano subito in modo immediato, senza quasi, a volte, introdurre i personaggi e le situazioni.
E poi ci sono gli inicipit famosi, quelli che hanno fatto la storia della letteratura.
Inizieremo a esplorarne qualcuno per meglio comprendere questo strumento prezioso, sia per lo scrittore che per l'editor. E, ovviamente, per il destinatario finale: il lettore.
Francesca Pacini
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