Il giornalismo narrativo è un "genere" particolare, a metà, appunto, fra giornalismo e narrativa.
Il capostipite è Truman Capote, che nel suo A sangue freddo, del 1965, conduce un'investigazione giornalistica in forma di racconto.
Non si tratta certo di un giornalismo facile, perchè bisogna raccontare i fatti unendo alla precisione la forza del talento espressivo. Un mix particolare, questo, che rappresenta una sorta di marcia in più.
Perchè si racconta il mondo, si raccontano i fatti, e per farlo si usa l'arte della narrazione. Decisamente più stimolante rispetto al solipsismo narcistista di certi scrittori chiusi nel loro mondo.
Spesso, anche nel nostro paese, i giornalisti hanno mescolato il loro fiuto, la loro lucidità, alla forza della scrittura. Basta pensare a Pasolini, a Terzani, alla Fallaci (tanto per fare qualche esempio).
In America Latina, Gabriel Garcia Màrquez ha usato il giornalismo per raccontare la realtà in cui hanno preso forma le manifestazioni più belle della sua immaginazione letteraria: il Taccuino di cinque anni raccoglie diversi articoli, pubblicati settimanalmente, in cui si coglie tutto il talento di una scrittura che sa oscillare tra resoconto fedele e ricorso alla magia della penna.
Peccato che, oggi, non siano molti gli esempi validi, specie nel nostro paese.
Ma ci sono. E ne parleremo prossimamente.