Parecchi anni fa lessi Il pendolo di Foucalt, di Umberto Eco. E ci fu una frase, più di tutte le acrobazie barocche del Professore, che mi colpì.
La pronunciava uno dei personaggi principali, ovviamente, un redattore editoriale (credo fosse Diotallevi) e suonava più o meno così: “Visto che non posso essere un protagonista di questi tempi, ho deciso di esserne spettatore intelligente”.
E questa frase mi tornò alla mente quando, nel 2008, cominciai a rivedere le mie reali possibilità di poter scrivere, un giorno, un capolavoro della letteratura mondiale. Una rapida ricerca su Internet a spese della mia azienda di allora mi fece scoprire Stylos e i corsi di editing, e spinse a chiedere qualche informazione ulteriore. Quello stesso giorno, Francesca mi telefonò. Poche settimane più tardi la incontrai a Roma, nel fine settimana di inizio primavera più freddo degli ultimi anni, e con lei conobbi Marco Di Marco (redattore a autore di Minimum fax), Pierfrancesco Romano (copy editor di Internazionale), Biancamaria Mauro (direttore editoriale di Lettera internazionale) e Luisa Carrada (www.mestierediscrivere.com). Oltre naturalmente a un gruppo molto variegato di aspiranti editor.