Cervello destro, cervello sinistro: la scrittura “incrociata”
Si scrive solo con la mente? Sì, ma non solo. Si usano tutti i sensi: l’olfatto, la vista, il gusto, l’udito, il tatto. Si usa il corpo stesso. Perché il corpo è la mappa nella quale viene scritta la nostra memoria personale, come sa bene chi si occupa di neuroscienze e di tecniche corporee di recupero e risoluzione dei traumi. La scrittura non è solo quella visibile, è anche quella che ci abita dentro. Siamo noi i testimoni e i custodi della nostra storia scritta nelle nostre cellule. Ne siamo i biografi.
Dunque la scrittura può essere molto più ampia di quanto pensiamo. E può attingere a più livelli, cognitivi, emotivi, sensoriali…
Può attingere a risorse che possiamo esplorare e migliorare. E queste risorse riguardano anche come usiamo il nostro cervello. La teoria della dominanza emisferica riguarda il particolare approccio alla realtà di ogni individuo. L’essere umano è dotato di due cervelli che, attraverso il corpo calloso, comunicano ed elaborano. L’emisfero destro è legato alla sintesi, alla visione globale, all’immaginazione, alle percezioni sensoriali, al sogno, alla creatività. Quello sinistro è invece legato alla logica, all’astrazione, all’elaborazione sequenziale, al dettaglio, alla conservazione dei dati. Insomma, due mondi diversi che, per alcuni versi, somigliano all’arte e alla scienza, alla visione circolare e a quella rettilinea di uno spazio/ tempo che non finiremo mai di conoscere.
E oltre a determinare la nostra percezione personale, definiscono anche il modo in cui scriviamo.
Imparare a prendere confidenza con le capacità intrinseche di ogni emisfero, collegandole alla nostra capacità di vivere un testo, e di scriverlo, diventa un’avventura affascinante.
In questo seminario impareremo a fare conoscenza con i nostri “due cervelli” e con il loro rapporto con la scrittura. E a indagare – in questa direzione – alcune scritture “illustri”.